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Fatima Hassouna

FOTOGIONALISTA (2000-2025)

Fatima Hassouna è nata a Gaza nel 2000 e si è laureata in multimedia presso l’University College of Applied Sciences di Gaza. Ha iniziato a documentare la vita a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre.

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Essendo una delle poche giornaliste locali in grado di documentare la guerra dopo che Israele ha vietato l’ingresso ai reporter stranieri a Gaza, Hassouna ha raccontato le evacuazioni forzate dei civili su ordine dell’esercito israeliano; la distruzione delle infrastrutture causata dai bombardamenti aerei; le vittime civili e i rituali funebri; e momenti di resilienza, inclusi bambini che giocano tra le macerie. Il 15 aprile 2025 ha pubblicato la sua ultima storia su Instagram, mostrando un tramonto a Gaza con la didascalia: «È il primo tramonto dopo tanto tempo».

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Hassouna e dieci familiari, tra cui la sorella incinta, sono stati uccisi quando un missile israeliano ha colpito la loro casa nel quartiere di Al-Touffah, a Gaza City, il 16 aprile 2025. L’attacco è avvenuto un giorno dopo l’annuncio della selezione del suo documentario per Cannes. In precedenza aveva scritto sui social: «Se muoio, voglio una morte rumorosa». Secondo i gruppi per la libertà di stampa, Hassouna era una dei almeno 175 giornalisti uccisi tra Gaza, Libano e Israele entro aprile 2025.

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Un’indagine del gruppo di ricerca britannico Forensic Architecture ha concluso che la morte di Hassouna è stata il risultato di un attacco mirato: i missili sganciati dall’esercito israeliano avevano «colpito specificamente l’appartamento della famiglia Hassona al secondo piano» dell’edificio di cinque piani. Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato di aver preso di mira «un membro di Hamas coinvolto in attacchi contro soldati israeliani», affermando l’uso di armi di precisione. Sepideh Farsi ha respinto questa giustificazione, affermando: «Conosco tutta la famiglia. È una sciocchezza».

poesie e riflessioni di Fatima Hassouna

Questo Massacro ci ha insegnato a rimpicciolire le cose, rendendole pieghevoli.
Il mondo è diventato così piccolo che si poteva portare sulla schiena. Si poteva ridurre il mondo a una borsa, o persino a due palmi e una schiena nuda!

Questo Massacro mi ha insegnato a rimpicciolirmi, a tacere mentre la morte mi brandiva, ad ascoltare il suo suono mentre si avvicinava, ad allenarmi ad accettare la realtà dell’improvvisa scomparsa di tutte le cose, ad accettarla senza lamentarmi, senza risentimento.

Tutto ciò che è successo, tutto ciò che sta accadendo ci sta allenando a diventare tutto tranne che normali esseri umani.

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Sepideh Farsi

REGISTA DEL FILM

Sepideh Farsi vive la rivoluzione iraniana a soli 13anni. Arrestata a 16, lascia il suo paese a 18 per poter continuare a vivere. Si stabilisce a Parigi, dove studia matematica, si dedica alla fotografia e inizia una prolifica carriera cinematografica. Autrice di una quindicina di opere tra documentari, fiction e animazione, è nota per l’uso dimezzi non convenzionali, come nel caso di Teheran senza autorizzazione (2009), girato con un cellulare. Il suo film Red Rose (2014) esplora le rivolte del Movimento Verde, mentre il recente film d’animazione La Sirène (2022), sulla guerra Iran-Iraq, ha aperto la Berlinale ed è stato premiato in numerosi festival. Attualmente sta lavorando a un western iraniano e a un grafic-novel autobiografico, Mémoires d’une fille pas rangée (“Memorie di una ragazza disordinata”). Attivista instancabile per la democrazia in Iran, continua a unire impegno politico e creazione artistica.

NOTE DI REGIA

Put your soul on your hand and walk è la mia risposta, come regista, ai massacri in corso dei palestinesi.

 

Quando ho incontrato Fatma Hassona è avvenuto un miracolo. Lei è diventata i miei occhi a Gaza, dove resisteva documentando giorno per giorno la guerra. E io sono diventata un collegamento tra lei e il resto del mondo, dalla sua «prigione di Gaza», come la definiva lei. Abbiamo mantenuto questa linea di comunicazione per quasi un anno. I frammenti di pixel e suoni che ci siamo scambiate sono diventati il film che vedete. L'assassinio di Fatma il 16 aprile2025, in seguito a un attacco israeliano alla sua casa, ne cambia per sempre il significato.

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